Grande successo per le tappe milanesi del Pop-Hoolista Tour. Fedez ha infiammato il Forum di Assago offrendo un concerto-evento unico nel suo genere, ricco di ospiti e di incredibili sorprese.
Se è riuscito a convincere la sottoscritta significa che è davvero uno bravo. Sì, perché Fedez non piace solo ai ragazzini e agli amanti del genere rap, ma anche a noi trentenni e quarantenni, più adulti, inguaribili metal-rockettari, rompiscatole e musicalmente difficili ed esigenti. Ce la meniamo con frasi del tipo: “Ma chi crede di essere Fedez? Un Dio? Ha successo solo perché va in tv a vomitare aforismi e sui social a litigare con i politici”. Balle. E anche grosse. Avete mai ascoltato un brano di questo ragazzo? Avete letto con attenzione i testi che scrive? Ma soprattutto, lo avete visto in concerto? A me è capitato ieri sera, con la seconda tappa milanese del suo Pop-Hoolista Tour. Ed è stata un’esperienza live incredibile.
Pubblico delle grandi occasioni al Forum di Assago. Fedez fa il suo ingresso nel Tempio della musica forte del sold out della prima serata. Già, il talento venticinquenne ha riempito per ben due volte il palazzetto milanese, preannunciando un tour da record in giro per la Penisola. Look sportivo e dai colori fluo, in perfetta sintonia con la scenografia surreale che riempie il palco al centro del forum, Fedez sfila in passerella e si gode gli applausi dei suoi fedelissimi. Ora che il ghiaccio è rotto, lo show può cominciare. Un video ci racconta chi è Federico Lucia, giovane senza peli sulla lingua. Scomodo, molto scomodo, e per questo preso di mira da colleghi e personaggi della politica italiana.
La canzone che apre le danze è “Pop-Hoolismo”, pezzo che più di ogni altro rappresenta il mood dell’ultimo disco dell’ex giudice di X Factor. Sul palco si alternano diversi musicisti e una voce femminile molto speciale: è quella di Vivian Grillo, concorrente dell’ultima edizione del talent show targato Sky Uno, scelta da Fedez come corista e compagna di tour.
Spazio poi a “Generazione Bho”, ritratto tragicamente realista dei giovani di oggi, sempre più risucchiati dal “televuoto” e dal nulla cosmico offerto da selfie, social network e smartphone. I migliaia presenti sugli spalti si infiammano, però, con le prime note di “Cardinal Chic”, altro pezzo contenuto in “Pop-Hoolista” e che ben rappresenta i controsensi di una società dove a farcela sono “i figli di papà” e i raccomandati. “In Italia vince il cognome" grida Fedez al microfono prima di cantare.
Dopo aver lanciato queste tre bombe musicali, ad Assago è tempo di rilassarsi (si fa per dire) e di parlar d’amore, in tutte le sue sfumature. Fedez ci propone “Pensavo fosse amore”, la sua “Bocca di Rosa” 2.0 (brano ispirato dalla musa Nicole Minetti); ci fa sorridere amaramente con “Love cost”, altro pezzo sull’amore ma a pagamento. Ci stupisce con “Voglio averti account” e “Olivia Oil”, perla che dipinge sentimenti comandati dall’interesse economico e non solo (“Pensate all’amore tra Briatore e la piccola fiammiferaia, oppure a quello tra Povia e la musica”, ironizza Fedez).
C’è poi l'amore che fa male: è l’”Amore eternit”, quello offerto dallo Stato italiano ai suoi cittadini. “Lo Stato a volte è come l’amore: prima ti fotte e poi ti abbandona”, spiega il rapper riferendosi alle sentenze sul caso Eternit in Italia. E mentre intona il brano, alle sue spalle compare un cuore gigante chiuso in gabbia. Noemi, prima ospite della serata, fa il suo ingresso e duetta con il padrone di casa mandando in delirio la folla sugli spalti. Dopo la splendida "Sirene" (bene Vivian Grillo nell'intro) è tempo di punk-rock con un medley su basi dei Blink 182, band di riferimento per Fedez durante l’adolescenza. Chitarra al collo, pubblico pronto a saltare in gradinata e nel parterre. L’adrenalina è a mille, l’energia del forum esplode in una festa di immagini e di colori.
E se “Non c’è due senza trash” (con tanto di Barbara D’Urso in versione Maria Vergine), non c’è televisione e gossip senza “Alfonso Signorini” (canzone dedicata al noto giornalista che Fedez canta indossando un costume da supereroe). Questa fase del concerto è tutta dedicata al mondo raccapricciante dei media e della pubblicità: durante “Vivere in campagna pubblicitaria”, il cantante si presenta addirittura vestito da assorbente con ali (sporco di sangue!), lasciando tutti a bocca aperta (ma come gli vengono certe idee?). E dopo aver giocato, ecco una carrellata di brani più intimi, come “L’hai voluto tu”: “Quando vivi sul palco non puoi nasconderti – confessa Fedez - Non so quale sia il segreto del mio successo, ma di sicuro so che il mio successo non ha segreti”. Tocca poi a "Si scrive schiavitù" (ma si legge libertà), con un Fedez serio e concentrato, fino alla confessione di “Facciamo brutto”, pezzo che parla del mondo dei rapper, visti spesso come una specie di “puttana alla rovescia”, perchè “si vergognano di vendersi ma non di venire dalla strada”.
Dopo aver scattato la sua “Polaroid”, tocca a un’altra ospite speciale della serata: Francesca Michielin, inseparabile amica e collega di Fedez. I due cantano “Magnifico” (“un brano che mi sta dando 30 milioni di soddisfazioni” spiega, orgoglioso, il suo autore riferendosi alle visualizzazione del video) e “Cigno nero”, altra super hit che ha dominato a lungo le charts. Prima del gran finale, il forum accoglie anche Madh, uno degli ultimi talenti scoperti da Fedez durante l’esperienza di X Factor. Il giovane cantante sardo presenta la sua “Sayonara”, canzone che anticipa l’uscita del disco d’esordio.
Non poteva mancare J-Ax, fratello e socio in Newtopia (etichetta indipendente fondata dai due rapper). La presenza sul palco dello Zio fa impazzire il pubblico, che esplode in un boato assordante. E via con le danze che vanno a chiudere il sipario, dopo due ore abbondanti di concerto. Il ritmo martellante è quello di “Ti porto con me”: è l’ultima cartuccia da sparare in una serata magica, durante la quale un solo re ha trionfato davvero, Mr Fedez, artista di grande talento, l’unico oggi capace di farsi portavoce del disagio di un’intera generazione, catturando l’attenzione di chi, per disattenzione o comodità, si dimostra sordo e cieco di fronte alla realtà.